I rappresentanti politi hanno adottato una Dichiarazione che si è concentrata su tre fronti: il primo dedicato agli aspetti economici e finanziari; il secondo rubricato "migliorare la stabilità" ed il terzo incentrato sulla lotta al terrorismo.
Il secondo capitolo della Dichiarazione si incentra su molteplici aspetti, in primis quello inerente l'energia e il cambiamento climatico.
L'innovazione, la crescita sostenibile e la creazione di posti di lavoro hanno la funzione di incrementare gli investimenti nelle fonti energetiche sostenibili, nel più ampio quadro di una green economy in espansione, improntata su una massima efficienza energetica e su una ridotta emissione di gas nocivi.
Per porre in essere concretamente quanto stabilito nella Dichiarazione, partendo dagli obiettivi fissati all'interno dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite, si invoca alla cooperazione internazionale volta allo sviluppo, all'implementazione e alla commercializzazione di tecnologie sostenibili, che agevoli i finanziamenti, per promuovere l'accesso universale ad un'energia affidabile e pulita.
Tra le più recenti vicende politiche inerenti tale questione, i leader politici affermano che l'Accordo è irreversibile, ma gli Stati Uniti hanno confermato la loro posizione, con l'impegno tuttavia, di abbassare comunque le emissioni di gas, di sostenere la crescita economica e di migliorare la sicurezza energetica, poiché in considerazione dell'importanza della disciplina anche all'interno del territorio statunitense, risulta comunque necessario lavorare in stretta collaborazione con altri Paesi e contribuire a sviluppare un sistema di distribuzione delle fonti rinnovabili che sia maggiormente equo.